Caro lettore,
benvenuto in questo blog!!!
Che tu sia una madre o un padre, un nonno o uno zio, o semplicemente un adolescente o un giovane adulto desideroso di scoprire argomenti sulla genitorialità, spero che questa pagina possa aiutarti, portando un piccolo cambiamento nella tua vita.


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uesto Bolg nasce dall'esigenza di creare uno spazio di conoscenza, sensibilizzazione, riflessione e confronto su tematiche che riguardano la genitorialità. Quindi il contributo di ogni lettore può essere di grande aiuto per migliorare o creare discussioni su temi specifici.

L'essere genitori oggi porta ogni persona a mettersi in discussione con sè stesso e nel rapporto con il partner e il figlio.
Spesso si è assaliti da mille dubbi e interrogativi su quale sia la strada giusta da seguire nell'educazione di un figlio. Nessuno ci insegna come essere bravi genitori, l'istinto ci guida, la nostra storia di figli ci porta a ripetere o modificare l'educazione che abbiamo ricevuto.
Sicuramente l'amore che si prova verso il proprio bambino rappresenta la bussola che ci guida nel cammino verso la crescita.
Tante volte tuttavia questo grande amore ci induce ad essere a volte troppo protettivi e permessivi, altre volte troppo severi.
Come trovare il giusto equilibrio?

Sicuramente il confronto con professionisti e l'informazione su temi dell'educazione permettono di sentirsi più sicuri nello svolgere l'importante ruolo del genitore.

Anche questo blog può rappresentare un'utile spazio dove poter eprimere i propri dubbi e le proprie perplessità, dove poter chiedere un supporto per superare una fase critica della vita familiare.
Conflitti tra genitori e figli, difficoltà di gestione del proprio bambino, la nascita di un bambino diversamente abile, la separazione....sono eventi che mettono a dura prova l'armonia familiare e individuale.
In questi momenti critici spesso si crede, erroneamente, che non vi sia una via d'uscita. Si ha quasi il timore di richiedere l'aiuto di uno Psicologo, un professionista formato all'ascolto e al supporto nelle fasi delicate del ciclo vitale.
Attraverso un percorso psicologico si può trasformare la sofferenza in risorsa.
...Non avere il timore di chiedere aiuto...parlare, esprimere le proprie emozioni permette di confrontarsi, ridimensionare e dare nuovi significati agli eventi...
...Chiedi un aiuto psicologico per sciogliere i tuoi dubbi e/o superare i tuoi disagi...

Dr.sa Chiara Alcini
Si riceve per appuntamento a Pescara e Roseto
Per info Tel. 329-7795801

venerdì 21 gennaio 2011

La separazione



Un tempo la separazione era considerata un disonore: il matrimonio rappresentava un valore sacro, e qualsiasi cosa accadesse la coppia, nella buona e nella cattiva sorte, doveva rimanere insieme, e portare in piena solitudine il peso di una rapporto poco gratificante, dove erano presenti poche aree di piacere, di interesse, poca buona vita insieme e pochi giochi.
Nel tempo la visione della separazione si è modificata, anzi, ahimè, troppo spesso ci si trova di fronte a coppie separate anche solo dopo pochi mesi dal matrimonio.
Il divorzio o la separazione sono, per definizione, sono eventi traumatici, infatti nessun matrimonio sereno finisce con la separazione: si tratta quindi dell’epilogo doloroso di una situazione estremamente complessa.
I motivi che spingono una coppia a separarsi possono essere molteplici; e quando la salute della coppia è gravemente compromessa dal disaccordo, quando tutti i tentativi fatti per ricostruire il legame non hanno avuto esito positivo, a volte la separazione può essere l'unica soluzione.
E con la separazione i coniugi si trovano a fare i conti sia con la chiusura di una storia d’amore, questione di per sé già abbastanza difficile; sia con la fine di un progetto di vita creato a fianco di una persona, e su cui si è investito molto a livello affettivo, emotivo, relazionale, ma anche nei piccoli momenti della vita quotidiana.
Ed ecco che le conseguenze di un divorzio toccano quasi tutti i lati della nostra esistenza. Sul piano psicologico il divorzio è considerato una perdita affettiva importante che racchiude in sé tante altre perdite (economiche, pratiche, sociali, familiari, ecc), ed in quanto tale è in grado di scuotere in modo profondo l'identità e l'autostima.
La dinamica relazionale della separazione coinvolge entrambi i partner. Da un lato, la persona che decide di interrompere la relazione si trova a fare i conti con il peso della responsabilità della decisione, e la sua mente è invasa dal dubbio di aver fatto la scelta giusta, e dai sensi di colpa; dall'altro, chi viene lasciato, emotivamente maggiormente coinvolto, vive una dolorosa esperienza di abbandono e di rifiuto che può intaccare in modo molto profondo l'autostima e la fiducia nell'amore e nel futuro. Talvolta il dolore è feroce, parlizza e anienta, può togliere il sonno e l'appetito, oppure al contrario fa mangiare e dormire senza tregua; ma ognuno di noi nella propria vita ha sperimentato il sollievo e la lenta cura del tempo. Quando il lutto che consegue la fine di un rapporto significativo viene superato, si è in grado attribuire nuovi significati alla passata relazione, dando valenze diverse a situazioni che ci apparivano insuperabili. Tutte i rapporti, anche quelli più negativi e più autodistruttivi, hanno qualcosa da insegnarci, anche solo a diventare più consapevoli dell'importanza della propria serenità personale.
E quando nella separazione ci sono i figli?
Ciò che rende però ancora più delicata la separazione è la presenza dei figli. La coppia coniugale non esiste più, ma la coppia genitoriale sarà presente per tutta la vita. È proprio in questa fase che i genitori dovrebbero salvaguardare il benessere dei figli, ed essere forti e capaci di far sentire la loro unione genitoriale. Sicuramente non è facile superare la delusione, la sofferenza, la rabbia ed il fallimento di non essere riusciti a far durare il matrimonio. Certo è che tutto questo non deve pesare gravosamente sul figlio. Ciascun genitore dovrebbe evitare di inserire il figlio nel conflitto con il partner, così come sarebbe auspicabile che il bambino o ragazzo si sentisse libero di passare il proprio tempo con la mamma o con il papà. Sicuramente parlare con i figli, rassicurarli, fornire loro uno spazio di ascolto empatico e accogliente da condividere con entrambi i genitori, permetterà al ragazzo o bambino di percepire quella base sicura cui far riferimento nei momenti di difficoltà.
Cari genotoro non dimentichiamoci che nostro figlio è il frutto dell'amore di una coppia che ora non c'è più, ma questo frutto va comunque accudito, cresciuto con lo stesso amore e la stessa serenità.




Dr.sa Chiara Alcini
Dr.sa Federica Mazzatenta
Dr.sa Carmela Di Blasio

giovedì 13 gennaio 2011

Mio figlio adolescente....che caos in famiglia


Essere genitori è il lavoro più complesso che ci troviamo a dover svolgere nella nostra vita, e lo diviene ancora di più quando i figli sono adolescenti.
Relazionarsi con loro non è certo quanto di più facile esista al mondo. Gli adolescenti, infatti, si trovano in una fase delicata di passaggio tra l’infanzia e l’età adulta, in cui si producono profondi cambiamenti fisici, psicologici, relazionali e sociali.
Le modificazioni che avvengono nei ragazzi nel periodo adolescenziale inevitabilmente investono anche la relazione fra genitori e figli e l'intera organizzazione familiare.
L'adolescenza è dunque un periodo che spesso “mette in crisi” non solo gli stessi adolescenti, ma anche i loro padri e le loro madri, assillati, proprio in questa fase della vita, da dubbi e domande sul proprio ruolo educativo.
I genitori, spesso si rivolgono a psicologi, psicoterapeuti, medici, amici e talvolta anche a parroci, per cercare uno spazio empatico di ascolto e di supporto, delle indicazioni sulle linee guida o strategie da seguire per aspetti che riguardano la loro figlia/o divenuta ultimamente ingestibile. Frequentemente descrivono l'inizio di una metamorfosi che li lascia impreparati e confusi.
...“ Ha nuovi amici con cui esce il pomeriggio, alcuni li conosciamo, altri no. Le sue richieste di libertà sono per noi difficili da accettare, se gli chiediamo di parlare e di confidarsi rimane in silenzio oppure va nella sua camera, perché dice che tanto non capiremmo i suoi pensieri ed i suoi desideri. A volte ha degli atteggiamenti aggressivi ed eccessivi nei nostri confronti. Non riusciamo più ad avere nessun controllo, sembra poi che io sia diventata per lei un nemico da affrontare. Le parlo ma a volte mi sembra sia meglio tacere e lasciare perdere. Anche con suo padre i rapporti sono tesi e mio marito è scoraggiato perché vede un muro tra se e la figlia.
Questa situazione ci sta un po' disorientando e non sappiamo come comportarci”.
A questi pensieri seguono i mille interrogativi che invadono la loro mente.
" Com’è che i figli, a partire dall’adolescenza, cambiano così tanto? Sono forse gli amici, la compagnia, la scuola a cambiarli? Come bisogna reagire ai loro comportamenti? Bisogna essere coerenti come genitori è cioè stare fermi sulle proprie decisioni? Ma è vero che anche i genitori devono cambiare? Ma in cosa ho sbagliato? ".

Ma per comprendere meglio questo periodo, bisogna allargare lo zoom sull'intero nucleo familiare, e considerare la metamorfosi che avviene nell'organizzazione relazionale della famiglia in questa delicata fase del ciclo vitale chiamata periodo centrale del matrimonio.
La famiglia deve essere in grado di promuovere il cambiamento in tempi brevi rispetto ai periodi precedenti. La metamorfosi infatti è repentina e vistosa; investe in primo luogo il corpo fisico dell’adolescente, e poi, con altrettanto potere trasformativo, l’intero corpo familiare. Deve dunque avvenire una ristrutturazione delle modalità relazionali con i propri figli: il rapporto adulto- bambino si deve trasformare in quello adulto-adulto, ma sempre all’interno della relazione specifica genitore-figlio.
Ciò significa che i genitori pur dovendo mantenere ancora l'importante ruolo educativo fornendo regole e valori, dovranno iniziare a lasciare ai ragazzi una maggiore autonomia; cercando di mantenere con il figlio uno spazio di condivisione, ascolto e comunicazione empatica e non giudicante.
Se guardiamo l'adolescenza con gli occhi del ragazzo, inevitabilemente dobbiamo considerare la valenza che questo periodo ha nella sua crescita e formazione. Incosciamente, il ragazzo vive l'adolescenza con sentimenti ambivalenti: se da un lato desidera essere adulto e autonomo, dall'altro ha bisogno ancora della guida dei genitori. È come se si ritrovasse ancora "bambino" in un corpo da adulto.
In questa fase di ribellione egli frequenta maggiormente i coetanei, si crea nuove amicizie; si sperimenta all'interno di relazioni sentimentali; inizia a confrontare le regole ed i valori della famiglia con quelli del mondo esterno, e a mettere in discussione regole e miti familiari.
Per un adolescente gestire questa complesso intreccio di cambiamenti fisici, psicologici e relazionali non sempre è facile, ed è proprio in questo periodo che possono insidiarsi i primi segni di disagio giovanile, che, se preventivamente decodificati, possono essere facilmente superati.
Dal punto di vista dei genitori questo periodo li porta a dover gestire momenti di forte conflittualità familiare, in cui esiste il rischio che il rapporto genitori-figli possa bloccarsi, senza che ne l' uno ne l’altro siano in grado di ristabilirlo.
Nella fase centrale del matrimonio inoltre c'è una focalizzazione sia sui temi della vita coniugale che su quelli della carriera lavorativa. La coppia coniugale in questo periodo ha maggior tempo da dedicare a sè stessa: finalmente inizia a riappropriarsi di spazi fin'ora occupati dai loro figli. Questo cambiamento non sempre viene vissuto con serenità poichè può accadere che, immerse escusivamente nel ruolo genioriale, la coppia non si riconsoce più come tale. A livello lavorativo, può accadere che il marito o la moglie di solito si trovano in un periodo della loro carriera in cui o ci si accorge di non aver realizzato le aspettative giovanili e per questo insorge l'insoddisfazione che si ripercuote sulla famiglia e nel rapporto di coppia; oppure al contrario si può essere arrivati all'apice della carriera, ci si sente più attraente e seducenti, ma il partner si relaziona a noi con le stesse modalità relazionali.
Spiegare in poche righe il mondo celato dei cambiamenti adolescenziali è impresa impossibile, certo è che coglierne gli aspetti principali permette di affrontare con maggiore consapevolezza e sicurezza un periodo delicatissimo della vita familiare. L'essere genitori è un' arte che ognuno impara per tentativi ed errori.



Dr.sa Chiara Alcini
Dr.sa Carmela Di Blasio
Dr.sa Federica Mazzatenta

Si riceve per appuntamento a Pescara e Roseto
Tel. 329-7795801

giovedì 6 gennaio 2011

La magia di essere innamorati


Chi si somiglia si piglia o gli opposti si attraggono...Quante volte abbiamo sentito ripetere queste frasi, e quante altre volte ci siamo ritrovati a pensare in che modo si crea quell' alchimia che porta due persone a stare insieme per un breve periodo o per tutta la vita.
Tuttavia una scelta così complessa nasconde un processo che coinvolge non solo noi singole persone/individui, ma l'intero contesto familiare e culturale in cui siamo cresciuti.
Ogni persona ha una propria storia, delle vicende che hanno segnato la propria esistenza. Siamo nati all'interno di una famiglia, dove i nostri genitori ci hanno accudito e cresciuto con specifiche modalità di attaccamento; pian piano siamo cresciuti, abbiamo sperimentato l'autonomia nelle relazioni con gli altri, o al contrario abbiamo combattuto per avere un' indipendenza al di fuori della propria famiglia.
E dopo anni ci troviamo nel mondo degli adulti: questo mondo che a pensarci ci appariva così lontano, e invece eccoci qui..cosa farò ora? Riuscirò a realizzare i miei progetti? Troverò l'uomo o la donna della mia vita con cui costituirò una famiglia?
Interrogativi su interrogativi attraversano la mente delle persone, le paure legate al futuro sono forti, da un lato c'è il desiderio e la voglia di crescere, dall'altro il timore e la paura.
Questa fase del ciclo vitale viene definita periodo del corteggiamento, e si caratterizza per il passaggio dall'adolescenza all'età adulta. Il giovane deve apprendere delle competenze relazionali e utilizzarle nella sua vita sociale, distaccarsi, fisicamente ed emotivamente, dalla famiglia di origine per affrontare esperienze di studio, lavorative e sentimentali.
È in questa fase che si inizia a sperimentare la relazione con l'altro sesso. La scelta del partner, la possibilità di trovare la persona giusta, dipende da molteplici aspetti. Tra questi ruolo importante è costituito dall'immagine che ognuno di sè stessi; una buona percezione di sè aumenta il livello di autostima, costituisce una delle basi del benessere e influenza la relazione con l'altro.
Altro aspetto importante riguarda il grado di autonomia e di differenziazione raggiunto dalle proprie famiglie. Lo svincolo è un processo bidirezionale che deve avvenire sia da parte dei genitori che riconoscono adulto un figlio, sia da parte del figlio che ha raggiunto buoni livelli di autonomia a livello affettivo, sociale ed economico. Anche il livello di soddisfazione raggiunto nella propria vita, e la presenza di relazioni significative sono aspetti che facilitano la relazione con l'altro.
Cosa ci spinge a scegliere una persona come partner della nostra vita?
L'innamoramento o la scelta del partner è scarsamente legata alle caratteristiche fisiche della persona amata. Vediamo spesso, infatti, come pur rimanendo queste caratteristiche inalterate l'amore finisca e la coppia si rompa. Dunque, le persone si innamorano dell'immagine che l'altro ci rimanda di noi, e dell'immagine che a lui rimandiamo, e da questo intreccio e scambio di immagini nasce la relazione, e si forma la coppia. Coppia che, tuttavia, è costituita non solo da lui e lei, ma anche dal modello di coppia che ha lui e le sue aspettative, e il modello di coppia che ha lei e le sue aspettative.
Scegliamo dunque quelle persone che sembrano soddisfare le nostre aspettative, i nostri bisogni reconditi, che sembrano possedere quelle caratteristiche relazionali con cui abbiamo familiarizzato nell'infanzia. Condividiamo con l'altro momenti speciali ed importanti, un amore profondo, uno spazio sociale ed un'intimità sessuale.
Il periodo dell'innamoramento è un momento magico per la coppia, in cui si percepisce l'altro come la persona perfetta, l'uomo/donna della propria vita. Guardiamo tutto con gli occhi dell'amore, e accecati da questo forte sentimento potremmo avere la tendenza di idealizzare l'altro, percependolo in modo diverso da quello che è.
Talvolta questa idealizzazione può costituire un fattore di rischio per la crisi di coppia: la realtà può apparire diversa da qualla immaginata. E quando avviene ciò dovremmo essere pronti a riaprire l'album dei ricordi della coppia, e fare un viaggio indietro nel tempo, e rivivere la magia del primo incontro, del primo bacio, del primo viaggio e di tutte quelle situazioni che hanno fatto crescere la coppia giorno dopo giorno. Forti di queste emozioni cercare di affrontare il presente, custodendo in un cassetto segreto le idealizzazioni.
Dr.sa Chiara Alcini
Dr.sa Federica Mazzatenta
Dr.sa Carmela Di Blasio